...... confessioni di una (de)mente pericolosa.............

domenica 12 luglio 2009

La pubblicità è l'anima del commercio.

Eh beh…. insomma si, è che se ci vivi in mezzo mica te ne accorgi di quanto può esser bello, volendo, il posto dove stai. Corri, strepiti, smoccoli e porti a casa la giornata senza mai guardarti troppo intorno. Poi ti capita che per sbaglio incocci in uno di quei programmi alla Bevilacqua e ti vien da dire “ma và che bei posti che ci sono in giro”. Poi t’arriva in faccia la ripresa della diga di S. Giustina e vorresti sprofondare rendendoti conto che quei “bei posti che ci son in giro” son la tua valle. Quella che tu, presa da mille e più mila impegni, abitualmente ignori tirando via.

Stavolta non ho tirato via, quindi rendo noto che nel centro storico di Cles fino al 26 luglio si terrà “Floranaunia. Mostra mercato di fiori, piante, arte, artigianato e nonesità”.

In una parola m’han trasformato il centro del paese in una sorta di giardino fiorito ricco di aiuole posizionate sui carri che un tempo servivano al trasporto del fieno. Saranno esposte piante di ogni tipo: officinali, erbe di montagna, orchidee botaniche e rose rare. Vendita di prodotti tipici, varie ed eventuali.

Zompettando tra vie e viuzze capita pure di trovarsi naso a naso con un esemplare d’orso bruno realizzato in muschio. Che poi io non ho mai capito bene perché la provincia di Trento abbia scelto quella sfigatissima farfallina del menga come logo, invece del faccione rubicondo d’un orso. Che anche caratterialmente c’azzeccherebbe pure di più, soprattutto con noi nonesi.

Ok, io come fotografa faccio cagare, ma ho voluto lo stesso preparare una piccola testimonianza di quello che si combina qui. Piano coi pomodori.



Ho voluto fare la "figa di parigi" quindi ho rispolverato la "Chanson Baladée" di Guillaume de Machault come sottofondo. Meglio conosciuta ai più come la sigla de "L'Almanacco del giorno dopo" condotto dalle mitiche Paola Perissi e Peppi Franzelin. "Domani avvenne" ve lo ricordate? Sto divagando come al solito.

Mi viene da pensare che probabilmente, la mia è l'ultima generazione ad aver una qualche memoria, sia pure incidentale, di una vita contadina che oramai non esiste più. Mi ricordo di mio nonno che sfalciava i prati a mano con la falce, il corno di vacca pieno d'acqua per metà appeso alla cintola e che conteneva la pietra che serviva a rifare il filo alla lama. Mi ricordo di quando dai campi tornavo a casa dei nonni su un carro tirato a mano, che il mulo già non c'era più nella stalla, appollaiata sopra ai "ninzoi del fen" (dei grandi riquadri di iuta con dei lacci agli angoli, nei quali veniva avvolta e trasportata la fienagione, noi le famose "balle" non le abbiam mai fatte). Mi ricordo dei preparativi fatti nelle "caneve" (cantine) per la vendemmia, le botti ripulite e riempite d'acqua fuori sui "ponti", e i "mostadori", gli attrezzi che servivano a pigiare a mano l'uva raschiati, lavati ed appesi alle pareti pronti all'utilizzo. Mi ricordo anche l'ebbrezza del "cesso a caduta" ad onor del vero. Deve esser per quello che i trentini, e i nonesi in particolare, soprattutto sul finire degli anni settanta, quando ti invitavano in casa la prima cosa che ti facevano vedere era il bagno. Volevano mostrarti che ce l'avevano anche loro. Era un segno di progresso e di benessere, insomma.

E l'aria di festa che si respirava quando era ora d'ammazzare il maiale e di preparare la riserva di carne da utilizzare durante l'inverno. L'aria impregnata di profumi di pepe, cannella, ginepro e la sarabanda di salami, cotechini, lucaniche, "mortandele" e pancette allegramente appese ai bastoni con sotto il braciere che serviva ad asciugarne l'umidità. E la concia delle ossa, zampe e testa, che è vero che del maiale non si butta via nulla: vino rosso, sale, pepe e bacche di ginepro, quindici giorni di salamoia, accuratamente rivoltate tutti i giorni ed infine appese ad asciugare sopra ad una stufa a legna. Noi poi le mangiavamo semplicemente bollite. Onestamente quei sapori e quei profumi io me li sogno ancora, spesso e volentieri. A volte mi sembra quasi di sentirli per davvero.

Comunque, ritornando in tema, le sale del Palazzo Assessorile recentemente restaurato ( restauro realizzato con grande cura e rigore storico e che meriterebbe una bella visita approfondita a prescindere da tutto il resto) ospiteranno dall’11 luglio al 20 settembre 2009 la mostra botanica “Quando l’arte serviva a curare – Gli erbari fra scienza ed arte” con un grande allestimento sul mondo delle piante officinali e della farmacopea.

Ecco, io tisane ed affini le schifo come la peste e son talmente rinco da non riuscire a distinguere la mentuccia da una foglia di baobab, ma la parte libraria e tecnica me la son goduta alla grande. Dei capolavori assoluti di iconografia botanica dal Cinquecento ai giorni nostri (tra cui le preziosissime tavole dell’Hortus Eystettensis) , mortai, pestelli ed alambicchi. Un connubio prezioso tra scienza e arte. Ci son degli erbari del XVI secolo che son degli autentici capolavori.

L’ingresso tra l’altro è gratuito, quindi anche quelli “dal braccino corto” non devono temere nulla.

Ospitata in questi giorni presso il Palazzo Assessorile è anche una mostra documentaria dedicata all’epopea dell’eroe tirolese Andreas Hofer: “Anno Nove: Andreas Hofer a Cles e nelle Valli del Noce".

Straordinariamente curata la parte topografica, con pregevolissime cartine d’epoca relative alla Valle di Non ed al Tirolo. La mostra chiuderà i battenti il 19 luglio, l’ingresso è sempre gratuito.

Ecco il link per tutte le informazioni del caso.

Se non basta, si può fare un salto nel capoluogo, Trento, dove, al Castello del Buonconsiglio è allestita una delle mostre più interessanti (a mio avviso) che siano mai arrivate in Trentino: “Egitto mai visto” fino all’8 novembre 2009.

Vi lascio qui il link con le info che possono servire. Da vedere. Punto.

Ecco, se siete in zona in vacanza ma anche no e v’avanza mezza giornata, fate un salto.

Siamo sempre aperti e non mordiamo.

Ossequi.


Edit: la manifestazione "Floranaunia" è stata prorogata di una settimana, cioè fino al 2 agosto.

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