...... confessioni di una (de)mente pericolosa.............

mercoledì 28 luglio 2010

Son la solita sventata.......

Ecco, io son la solita deficiente.
Sono andata ad ascoltare il concerto “Cjantâ Vilotis” selezione di canti ladini, friulani e per l’occasione nonesi della bravissima Antonella Ruggiero.
Ti pare che mi porto la macchina fotografica? La videocamera?
Ma manco il telefonino avevo dietro ‘sta grandissima torda.
Concerto superlativo, musicisti strepitosi e la signora Ruggiero con una voce capace d’incantare, di commuovere nel ridare vita con nenie e filastrocche ad un mondo contadino di cui non abbiamo più memoria. Mi ha sorpreso la raffinatezza degli arrangiamenti e l’accurata ricerca stilistica che si sente dietro ad ogni brano.
Ha entusiasmato il pubblico (e con gli orsi nonesi ce ne vuole eh, che siam piuttosto “contegnosi” noi) dando lustro ai canti della nostra e di altre tradizioni popolari, ma anche regalando perle del suo repertorio solista (su tutte un “Echi d’infinito” da brivido) e alcuni brani del periodo “Matia Bazar” tra cui “Vacanze Romane” e “C’è tutto un mondo intorno”.
Senza nulla togliere a queste celebri hit, è la parte dedicata alla canzone popolare quella che risulta più intrigante.
Bravissimi.
L’unico appunto che mi permetto di fare è sul luogo scelto per il concerto, del tutto inidoneo a mio modesto avviso, la signora Ruggiero meritava sicuramente una collocazione acusticamente più consona.
Rientrando a casa mia nipote di 9 anni mi fa: “ma lo sai zia che quella signora sa davvero cantare bene?”
Eh, si, quella signora sa davvero cantare. E bene.
Anche i nipoti, ogni tanto, qualche piccola soddisfazione te la danno.

2 commenti:

rossaura ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=8-14lU-uXKk&feature=related

MadDog ha detto...

Devo essere onesta, ieri mi aspettavo una voce "decotta".
Invece col cavolo!
Potente e fresca, un pò meno agile d'un tempo forse, ma chissenefrega, avercene di voci così.
Si sente che c'è studio, anche sulla voce, e c'è soprattutto un grande mestiere nel gestire note e fiato (così, a orecchio, penso che abbia degli studi lirici di un certo spessore alle spalle).
Può sembrare un paradosso, ma rende meglio "live" che su disco, complice anche una presenza scenica che si sa imporre ed è capace di intrigare senza troppi inutili orpelli.