Per me sarà sempre un telefono nero che squilla ed un "Pronto, mammà? Che stai a mette su 'r sugo?". Ma anche il "che fai, cretinetti?" dell'algida e cinica sciura borghese de "Il Vedovo".
Franca Valeri non è solo questo, ne convengo, rappresenta molto di più per almeno due generazioni di donne italiane che da lei hanno potuto imparare molto.Ne ammiro l'intelligenza, la sagacia, l'ironia, la capacità d'essere libera in tempi in cui la libertà femminile veniva guardata con sospetto come qualcosa di anomalo, sorridente e feroce "censora" delle manie e dei difetti dell'universo femminile italiota e non solo.
Che dire? Auguri, signora Franca.
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