...... confessioni di una (de)mente pericolosa.............

lunedì 20 aprile 2009

Pensieri random

Nonostante il dramma che in questi giorni si sta vivendo in Abruzzo è sul referendum che si sta sviluppando lo scontro politico, con la lega che ha piazzato un affondo ben calcolato sventolando lo spauracchio della crisi di governo se si fossero accorpate europee e referendum.

Solo che io non ci credo. Non credo affatto che la lega sia assurta ad ago della bilancia governativo. Il governo non è stato in bilico neppure per un minuto.
Piuttosto ritengo che in troppi, da ambo le parti, abbiano da temere da questo referendum e che si sia scelto consapevolmente come è costume oramai da anni (Craxi docet) di lavorare alacremente per il fallimento della consultazione referendaria, scoraggiando in ogni modo possibile la voglia di partecipazione degli elettori.
Il cittadino medio italiano, secondo voi, sa di cosa trattano i quesiti referendari?
Ecco. appunto..........

La crisi economica c’è ed è pesante, inutile negarselo, ed un minimo di comune buonsenso, unito alla tragedia che l’Abruzzo sta vivendo, avrebbe dovuto suggerire di limitare al massimo gli sprechi iniziando, appunto, dall’accorpamento delle tornate elettoral-referendarie.

Tuttavia qui stiamo parlando di democrazia e di esercizio del diritto/dovere di voto, di partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica. Se ragionassimo solo in termini di costi dove andremmo a finire? Uno stop in via definitiva ad ogni tipo di consultazione elettorale, così risparmiamo? Certo, al batuffolo di Arcore farebbe comodo, in questo modo lui e la sua genia potrebbero regnare indisturbati nei secoli dei secoli.
Io ci andrei cauta, prima di filtrare tutto solo con l’occhio del “ma quanto mi costi”, anche se mi rendo conto che il momento è difficile. Un minimo di equilibrio su questioni del genere mi sembrerebbe indispensabile ad ogni livello, per non ritrovarsi a piangere lacrime di coccodrillo dopo.

Poi c’è la questione Annozero. Boh? Onestamente?
A me sembra il solito polverone alzato ad arte per mascherare l’ennesimo assalto al baraccone targato Rai.
L’indignazione per quello che è accaduto ci starebbe tutta, non fosse che finirà come sempre, teatrino che sa di già scritto e già visto. Tanto rumore per nulla, insomma.
Vauro verrà reintegrato nelle sue funzioni a furor di popolo e con un’aura di santità nuova di zecca da spendere, Santoro potrà continuare ad atteggiarsi a vate di quel che resta dell’area sinistrors-radical-chic, Travaglio continuerà con le sue denunce, Berlusconi continuerà furbescamente a lamentarsi, etc., etc., etc……
Alla fine non cambierà nulla, continueremo a prenderlo in culo, come al solito, in questo perfettamente oliato (per loro, per noi un po’ meno) gioco delle parti.

Non basta, il buon Brunetta è ritornato all’attacco. Non pago dei risultati dell’esilarante crociata anti-fannullone stavolta è partito all’attacco dei presunti privilegi delle regioni autonome. Evidentemente lui e Calderoli si danno il cambio alla bisogna.
Che splendida coppia: un pistola ed un coglione.

Comunque, stavo dicendo? Ah, si, le autonomie speciali.
Non è che hanno il dente avvelenato con tutte le regioni a statuto speciale, no, ci siamo solo noi del Trentino Alto Adige nel mirino.
Francamente sono abbastanza allibita dall’ignoranza sfoggiata da questi due signori (signori si fa per dire, è ovvio).
Mi limito solo a ricordare all’ineffabile duo, che l’autonomia della regione Trentino Alto Adige, a differenza delle altre regioni autonome presenti sul territorio italiano, è tutelata da un accordo internazionale e che tale accordo non può essere modificato in alcun modo senza il preventivo accordo con l’Austria.
Da tenere in debito conto credo siano anche le ragioni meramente storiche che hanno portato agli accordi Degasperi-Gruber e che hanno evitato all’Italia di fare la fine dell’Irlanda e della Spagna.
Evidentemente la stagione degli attentati ad opera del BAS (dal 1956 al 1988 ci sono stati 361 attentati con dinamite, mitra, mine antiuomo, per un totale di 21 morti: tra cui 15 appartenenti alle forze dell'ordine, 2 privati cittadini e 4 terroristi, deceduti per lo scoppio delle cariche che stavano piazzando. 57 il numero dei feriti: 24 membri delle forze dell'ordine, 33 civili. Ok, non si tratta di Piazza Fontana, Ustica o Bologna, ma vi paion davvero eventi così trascurabili?) fa molto comodo non ricordarla. Ma non crediate che non possa accadere di nuovo.
Noi siamo l’esempio di come si possa realizzare una reale, anche se faticosissima e spesso controversa, convivenza tra gruppi etnici profondamente differenti tra loro. E non si tratta soltanto di Italiani Vs. Sudtirolesi, ma anche di Mocheni, Cimbri e Ladini con i loro idiomi, usi e tradizioni.

Ci detestano? Oramai mi sembra cosa abbastanza evidente.
Ma forse qualcuno dovrebbe cominciare a chiedersi perché in Trentino Alto Adige l’autonomia funziona pur con le sue ombre, mentre in Sicilia (che è pure una regione autonoma del pari e con uno Statuto che è, sulla carta, infinitamente più moderno ed avanzato in termini di principio che non il modello Trentino) ha fallito su tutta la linea?
Negli ultimi tempi siamo continuamente sotto tiro, accusati da più parti di ingurgitare un fiume ininterrotto di denaro senza dare nulla in cambio.
Com’è che nessuno si prende mai la briga di analizzare il ventaglio di competenze che lo stato italiano ha, per così dire, “ceduto” a Trento e Bolzano? Competenze per le quali disponiamo del 90% delle imposte pagate nelle due Province, mentre il resto lo restituiamo alla fonte, a coprire quel poco di funzioni che ancora lo stato non ci ha delegato. Questo significa gestire e pagare in toto sanità, viabilità, scuola, risorse energetiche, previdenza, trasporti e tanto altro.
Accusarci d’affamare le “povere” regioni a statuto ordinario mi sembra piuttosto fuori luogo.
But it's been no bed of roses, no pleasure cruise, no, neppure qui da noi, nel caso interessi a qualcuno.
Ci sono stati e ci sono sprechi e clientele, inutile nascondersi dietro un dito, anche se non ai livelli che ritroviamo nel resto del paese, molte cose potrebbero essere certamente migliorate ed ottimizzate, la crisi è arrivata anche qui, forse in maniera per il momento meno pesante che in altre zone d’Italia, ma è arrivata e non credo sia realistico illudersi di rimanere completamente indenni di fronte al mare di merda che sta arrivando.
Il punto è, però, che qui da noi il tessuto sociale è ancora forte. Si può ancora sperare di poter ipotecare il futuro.
Probabilmente è questo, in fondo, quello che non ci viene perdonato.
Oltre al fatto che, immuni dal canto delle sirene, a suo tempo abbiamo soavemente preso a calci in culo l’emissario dell’Imperatore di Arcore.
Mi rendo conto che l’invidia è una brutta bestia.
C’est la vie.

Lo ridico, che male non fa: 8 per mille ai valdesi e 5 per mille a chi volete voi. Non sprecateli.

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