...... confessioni di una (de)mente pericolosa.............

sabato 19 luglio 2008

19 luglio 1992

"L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato quindi quel politico è un uomo onesto. Eh no, questo discorso non va perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire, beh, ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però siccome dalle indagini sono emersi altri fatti del genere altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perchè ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato quindi è un uomo onesto. Il sospetto dovrebbe indurre soprattutto i partiti politici quantomeno a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati."

Estratto dalla lezione tenuta da Paolo Borsellino il 26/01/1989 presso l' Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa.

E, insieme a Borsellino, ricordiamo anche Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cusina, Claudio Traina e Antonino Vullo, unico sopravvissuto all' ottusa ferocia di quel giorno.

Ah, a proposito, caro dott. Borsellino, la questione etica l'abbiamo risolta, alla fine.

Si, adesso li mandiamo direttamente alla presidenza del senato della r(ex)pubblica.


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