...... confessioni di una (de)mente pericolosa.............

venerdì 13 giugno 2008

Scusi..... io dissento. Ma prego s'accomodi, per di qua.

Benedetto Silvio
Papa Ratzinger approva il nuovo corso senza perifrasi, gioisce per il nuovo clima politico e invita i vescovi a dare il loro contributo. Ma più che gli interessi del Paese sembra avere a cuore quelli del Vaticano

Ogni volta che un papa di Roma chiede al Cesare di turno privilegi e sussidi per la chiesa, i vaticanisti al servizio della Santa Sede esortano a "non appiattire il discorso", a non "usare la logica del mondo per la sfera religiosa".
Che è una bella pretesa in un paese come il nostro dove il sommo pontefice è anche il vero e riconosciuto monarca, ripreso dalle televisioni a ogni sua comparsa in pubblico, citato da ogni fonte d'informazione qualsiasi cosa dica, considerato un maestro di laicità anche quando, e accade di continuo, antepone la religione alle istituzioni.
Lo dico da italiano cattolico apostolico romano, cioè da uno nato e cresciuto nella millenaria cultura dei compromessi tra Dio e Cesare, che ci ha fatto così come siamo, latini e malleabili, furbastri ma non feroci, scettici ma superstiziosi, e tutto il resto che ognuno di noi, passato per parrocchie e catechismi, conosce benissimo.
Va però detto che questo modo di essere papisti, questa volta ci sorprende per la sua totale, aperta impudenza. La chiesa ha bisogno dello Stato per finanziare le sue strutture e i suoi servizi? Vuole tornare in forza nelle scuole pubbliche e private? Vuole un fisco che la esenti dai tributi? Vuole un'economia in crescita esente dalla lotta di classe? E lo dice con estrema franchezza.
Le elezioni hanno riportato al potere Silvio Berlusconi, e l'alleanza di centrodestra che da sempre, con le buone o con le cattive, chiede ai cittadini la pace sociale a fini produttivi, che, in pratica, come sappiamo, vuol dire ricchi sempre più ricchi e privilegiati e poveri che contano sempre di meno.
E il papa tedesco approva senza perifrasi, esprime "gioia per il nuovo clima politico", invita i vescovi "a dare il loro specifico contributo a questa fase di concordia, a rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni, in virtù delle percezioni più vive delle responsabilità comuni per il futuro della nazione".
Un clima nuovo più fiducioso e costruttivo? Gioia per il nuovo clima politico? Così dice il papa.
Se però in questo Paese è ancora lecito laicamente dissentire, diremmo che queste prese di posizione a favore di un modo di fare politica, di fare economia, di fare società siano più attinenti agli interessi del Vaticano che a quelli del Paese.
Il capo del nuovo governo che allieta il cuore di sua santità è un industriale che si è presentato all'assemblea degli industriali dichiarando che il suo programma di governo è esattamente come il loro, come quello della loro volitiva presidentessa Emma Marcegaglia.
Neppure Mussolini, che era arrivato al potere con l'appoggio dei 'padroni del vapore', gli aveva mai riconosciuto la guida dello Stato, la guida della società. Tanto più che il bilancio della politica confindustriale non sembra proprio un invito all'ottimismo.
Il comunismo è fallito dovunque, ma il nostro capitalismo non ha assicurato nemmeno l'unità della nazione o la nettezza urbana, non ha sconfitto ma ha fatto prosperare le mafie.
Si direbbe che il potere religioso e quello politico stiano trovando un pieno accordo per denunciare la lotta di classe come l'unico vero ostacolo al benessere e alla felicità generali.
È un vizio antico dei ceti dominanti, purtroppo pagato con milioni di morti e di affamati.
Giorgio Bocca (13 giugno 2008)
Non riesco quasi mai ad essere d'accordo con Bocca, ma stavolta l'analisi che fa della situazione italiana non fa una piega: tagliente e lucida. Vera, purtroppo per noi.
Lo contesto solo su un punto: abbiamo smesso da un pezzo d'esser furbastri. Siamo feroci, sino all'oscenità talvolta. Il mito degli "italiani brava gente" è finito nel cesso da tempo immemore, (... e forse non è mai esistito), insieme a molte altre cose. Umanità compresa.
Siamo già oltre le prove tecniche di dittatura?
Possibile che la gente di questo disgraziato paese caparbiamente rifiuti di capire, ostinandosi a negare l'evidenza delle cose? Possibile che non si riesca mai ad andare oltre la difesa del proprio interesse personale, fregandosene di tutto il resto, svegliando la coscienza solo quando ti toccano duro da vicino? Perchè riusciamo solo ad indignarci "da lontano", comodamente, farisaicamente e mai ad agire nel concreto mettendoci la faccia? Può ancora funzionare la logica tutta italiana del "compromesso ad ogni costo" in un mondo come questo?
Ma tranquilli, eh. In fondo, tutto va bene. Certo, nel migliore dei mondi possibili.
Cazzo. Anzi, amen.

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