...... confessioni di una (de)mente pericolosa.............

domenica 7 agosto 2011

I sottotitoli sono a pagina 777 per i non vedenti

Ok, il punto per come la vedo io.
Lo zio Sam s'è perso per strada una "A" facendo incazzare come una iena Mao Tse Tung che del debito a stelle e strisce è uno dei maggiori detentori.
Obama s'è fatto legare le mani, stupidamente sorbendosi le isterie un tanto al chilo di quei cazzoni dei Tea-Party, unti del signore, in missione per conto di dyo allo scopo di rubare ai poveri per dare ai ricchi. 
Una roba alla Superciuk, insomma.
A Standard & Poor's, notorio covo di anime pie (.....seeeeeeee!), la cosa gli si è evidentemente incastrata nel gargarozzo e la famigerata "A" ha preso il volo immantinente. 
Quando si dicono i regolamenti di conti tra anime belle.
Lunedì quando riapriranno i mercati ci faremo due risate. Si fa per dire.
Le cose vanno meglio nella vecchia Europa?
Ma manco per nà fava.
La UE (leggi la Germania) ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di aprire il portafogli ed accollarsi il salvataggio di una banda di irresponsabili mafiosi spaghettari. 
Possiamo, onestamente dar loro torto? Se son furbi, i nostri titoli di stato li lasceranno stare dove sono (a meno che non si decida per un acquisto diretto), obbligandoci invece a prendere reali, seri ed immediati provvedimenti, pena l'uscita dalla zona euro.
E la nostra povera, piccola italietta?
Beh, siamo passati dal "Quale crisi? Non c'è nessuna crisi." "Tutto va bene madama la marchesa", "Spendete, spendete e fate girare l'economia con un sorriso che solo i comunisti sono grigi e tristi e noi non siamo comunisti" a " I cittadini non perderanno neanche un euro", "Questa crisi è una crisi psicologica", "Sulla crisi comportamento colpevole dei media, la situazione è dipinta come irreversibile, ma il peggio è passato", "Noi i più ricchi d’Europa, un pelino sopra la Germania", "Siamo realisti, da realisti diciamo che il nostro paese sente la crisi meno di altri paesi e stiamo uscendo dalla crisi non con estrema velocita’ ma in maniera certa", "Abbiamo realizzato una vera e propria missione impossibile: abbiamo affrontato la crisi senza mettere mai, dico mai, le mani nelle tasche degli italiani", fino al patetico e pietoso "discorsone" di venerdì (rigorosamente a borse chiuse, hai visto mai che i mercati mi si turbino) magistralmente sfanculato da Di Pietro, da cui abbiamo desunto che si, la crisi c'è, ma non è colpa sua (cosa vera, ma se l'unto dei signore non avesse passato gli ultimi tre anni a negare l'evidenza impegnando ogni risorsa disponibile unicamente al salvataggio dei cazzi propri, non saremmo dove stiamo, con l'alacre collaborazione delle sedicenti opposizioni, non ci piove), che il governo è solido ha proposto misure drastiche che risolveranno tutto in un battibaleno e che di elezioni anticipate non se ne parla e già che ci siamo, siori e siore, comprate azioni Merdaset.
Ora, non sono l'unica a far notare che una dichiarazione del genere in qualunque paese vagamente serio (tipo il Burundi, per esempio) comporterebbe come conseguenza una bella accusa di aggiotaggio.
Siamo in italia, disgraziatamente, e tutti faranno finta di non aver sentito, ignorando bellamente ancora una volta l'enorme elefante rosa nella stanza dei bottoni chiamato conflitto d'interessi.

Siamo nelle mani di dilettanti allo sbaraglio, di ominicchi e quaqquaraquà senza il benchè minimo senso dell'etica, della morale, della responsabilità civile che il governo di un paese richiede.
Gretti, ignoranti, arraffoni, corrotti e corruttori, stakanovisti della doppia morale (in questo senso sono davvero dei cattolici esemplari), democristiani nell'anima,  a destra come a sinistra, sono riusciti a portare il paese al punto più basso del degrado morale, etico, economico che uno stato possa raggiungere.
E gli italioti ne sono stati e ne sono volontari complici. 
Forse perchè, in fondo, rappresentano la loro proiezione di sè finalmente arrivata al potere.
Del peggio di sè, finalmente accettato, sdoganato ed esaltato.
Come andrà a finire?
Lo sapremo presto, molto presto. 
E non sarà piacevole, temo.
Probabilmente, arrivati a questo punto, un cazzotto in faccia dato senza troppe cerimonie è esattamente quello che ci serve per rinsavire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Già, i famosi "fichi secchi". Pur non essendo una gran fan di Di Pietro, quel suo commento mi ha dato un gran piacere :D
E' inutile dirti che concordo parola per parola con il tuo post.

MadDog ha detto...

Neppure a me Di Pietro è mai piaciuto troppo, neppure, anzi soprattutto, quando era il magistrato più amato d'Italia.
Nei ruggenti anni di Tangentopoli, del tutti addosso al cinghialone, penso di essere stata una tra i pochi sufficientemente onesti da ammettere che le sue indagini paressero sospettosamente "a senso unico".
Tuttavia il suo "one-man show" di venerdì alla Camera è stato godibilissimo e, in molti punti, condivisibile.