...... confessioni di una (de)mente pericolosa.............

lunedì 14 giugno 2010

Povera patria



Bello? No, di più: magnificente.
Un canto dolente, solenne, pieno di nostalgia, il lamento possente e dignitoso di un popolo oppresso (quello ebreo).
Magnifico, se ascoltato nel suo giusto contesto.
Ed il suo giusto contesto è un teatro d'opera.
Non roviniamolo trasformandolo in qualcosa che non è.
Lo capisco, eh, quell' "Oh, mia patria si bella e perduta" ti si piazza nel gargarozzo soprattutto in questi tempi grami.
E' solo che l'ipotetica idea di sentirlo cantare da undici deficienti in mutande mi fa tremare i polsi.
Ecco, forse facciamo meglio a tenerci il pur imbarazzante "piripìpiripìpiripipipipì" del buon vecchio Mameli. In fondo è il perfetto corollario della pochezza italiota imperante.
Piripì.

Ridiamoci sopra.

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