...... confessioni di una (de)mente pericolosa.............

lunedì 5 maggio 2008

Quei bravi ragazzi..........

Due avvenimenti che «non possono essere messi sullo stesso piano, perche» il caso di Verona è espressione di una «aggressione bestiale di un gruppo neonazista che senza alcun dubbio va rieducato e messo in galera». A Torino, invece, «è successo qualcosa di molto più grave, perchè non è la prima volta che frange della sinistra radicale danno vita ad azioni violente che cercano una giustificazione con una politica antisionista».........

...... ma povero Gianfranchino, bisogna pure capirlo, sa com'è signora mia, una giravolta per baciar le sacre chiappe del papa re, n'altra giravolta per slinguazzare le non meno sacre terga israeliane, la passerella dal cardinal Vespone, che poi mi metto in nero che mi sfina..... è stato un piccolo momento di defaillance, è stato frainteso come al solito da quei cattivoni dei comunisti. Del resto, l'esistenza della terza carica dello stato è faticosissima, si sa no?
E che avrà detto mai, pover'uomo?

E poi è il caso di far tanto chiasso se quel pirlotto d'un veronese ha deciso di "suicidarsi" sbattendo contro lo scarpone d'un povero pseudo destrorso timorato e pio, ma tanto tanto bravo sa signora mia, incapace di far del male ad una mosca, si figuri......

La gente è stufa di avere a che fare con la solita litania dei "distinguo", soprattutto se fatta comodamente seduto sulla poltrona della "terza camera" dello stato italiano, la più faziosa ed inattendibile che ci possa essere.
E' un "cavillare" che al cittadino finisce con l'apparire (a torto o a ragione) come una sorta di "giustificazione" per atti che giustificabili non sono, da qualunque parte vengano e qualunque colore abbiano.

L'unica cosa che tutti avremmo voluto vedere espressa da una delle più alte cariche dello stato italiano era una ferma ed inappellabile condanna per entrambi gli avvenimenti che non lasciasse spazio ai "ma anche", non certo una maldestra lezione di "real politik" buona solo per innescar valanghe di inutili polemiche.
E' morto un ragazzo, ed è a questo che si dovrebbe pensare, non star lì col bilancino a pesar la fuffa, se vale di più un uomo morto o una bandiera bruciata?

Mentre non stupisce, al solito, il silenzio assordante e conveniente del pretume........ ma tranquilli, il 17 da Genova la zietta benedetta ci farà il solito pistolotto sui "valori" non negoziabili, sul terribile relativismo culturale, sulla santità della famiglia (quella "giusta" ovviamente), sull'orrore del divorzio e della convivenza fonti principali di decadenza morale insieme al "disordine cosmico" creato dai gay. Guest star: l'embrione (poteva forse mancare?). Ho il fondato sospetto che non ci sarà neppure una parola, se non en-passant, per Nicola Tommasoli.

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